Dieci anni dal lancio di MRO

MRO_SHARAD_over_Mars

Credits: NASA/JPL

Dieci anni fa, precisamente il 10 Agosto del 2005, veniva lanciata la sonda MRO, Mars Reconnaissance Orbiter, della NASA. Una missione importante dedicata alla mappatura ad alta risoluzione del pianeta, per capire soprattutto che fine ha fatto l’acqua che ha modellato in maniera evidente l’orografia di Marte.
A bordo di MRO un esperimento italiano, SHARAD (SHAllow RADar), ovvero un radar operante alla frequenza di soli 20 MHz e per questo in grado di penetrare la superficie del pianeta per diverse centinaia di metri, fino anche a un paio di kilometri. SHARAD è cugino di MARSIS, un radar analogo, ma più complesso, che opera a bordo della missione Mars Express dell’ESA. A differenza di MARSIS però, e grazie all’orbita circolare e polare di MRO, SHARAD è in grado di mappare l’intero pianeta svelando, ove possibile, i misteri del sottosuolo.
MRO è una missione che opera ininterrottamente da 10 anni, con pochissimi inconvenienti tecnici, e che ha prodotto una mole di dati impressionante, di gran lunga superiore alla somma dei dati prodotti da tutte le altre missioni verso Marte. E’ la missione che ha prodotto immagini stupefacenti della superficie del pianeta, che ha ritrovato il punto di atterraggio di Beagle 2, che effettua continue scansioni dell’atmosfera, che a visto la discesa di Curiosity nell’atmosfera, che fornisce supporto costante ai rover sul pianeta, e che, grazie al contributo italiano, può addirittura ‘vedere’ sotto la superficie permettendo, per esempio, di caratterizzare le calotte polari in maniera inaspettata.
Se qualcuno (perchè li abbiamo sentiti) pensa ancora che non ci sia acqua su Marte, consigliamo di vedere l’immagine scelta dal JPL per celebrare il 10mo anniversario dal lancio di MRO, disponibile qui.